
Materiali, consigli e link utili



SCUOLA e DISLESSIA
Software e materiali:
Software gratuito per la costruzione di mappe concettuali e mentali.
Raccolta di materiale gratuito (mappe concettuali, mappe mentali, siti, video) diviso per materie (scorri la colonna a sinistra).
Centinaia di software didattici scaricabile e gratuiti.
Schede didattiche divise per materia e classe.
Per informarsi:
AID - Associazione Italiana Dislessia: Homepage;
Che cos'è la dislessia?;
Guida Dislessia (PDF free);
Normative;
Altri documenti utili.
Libri gratuiti:
Anche io so leggere... piano - Tutti i cuccioli possono imparare
Demone bianco - una storia di dislessia
Guida agli ausili informatici - dislessia
PREREQUISITI SCOLASTICI e ULTIMO ANNO DI SCUOLA MATERNA

I bambini, già in età prescolare (verso i 5 anni), dovrebbero aver acquisito determinate abilità specifiche, i cosiddetti prerequisiti, che sono:
-
di tipo esecutivo: competenze riguardanti il sistema scritto (la corretta esecuzione del segno grafico, la coordinazione visuo-motoria, la capacità di orientarsi nello spazio, la capacità di gestire lo spazio del foglio);
-
di tipo costruttivo: il bambino prima di imparare a leggere e scrivere deve aver acquisito gli elementi che costituiscono il sistema di scrittura e le competenze metafonologiche, cioè la capacità di percepire e riconoscere per via uditiva inizialmente le sillabe e in seguito i singoli fonemi (che poi corrisponderanno ai grafemi) che compongono le parole del linguaggio parlato.
I bambini che non posseggono i prerequisiti hanno un’alta probabilità di manifestare in età scolare uno dei disturbi dell’apprendimento.
Intervenire tempestivamente permette di ridurre il rischio di insorgenza del disturbo. Risulta pertanto indispensabile che i bambini che frequentano l'ultimo anno di scuola materna vengano monitorati rispetto a questi aspetti ed eventualmente ulteriormente stimolati.
Ecco alcuni esempi di esercizi e giochi con obiettivi specifici :
Abilità cognitive: Memoria (giochi tipo memory);
Attenzione (qualunque attività in cui venga richiesto a bambino di rimanere attento
per tempi progressivamente maggiori, con particolare riguardo all'attenzione uditiva);
Orientamento spaziale (giochi di orientamento spaziale e rapporti spaziali), temporale
e rapporti causa-effetto (giochi in cui bisogna ordinare secondo rapporti causali
e/o temporali una serie di immagini: es. mela-bruco-torsolo).
Pregafismo:
Metafonologia: giochi semplici (tombola, gioco dell'oca, memory) dove viene richiesto al bambino di
lavorare con i suoni che compongono la parola:
-
Segmentazione sillabica: la classica divisione in sillabe, CANE -> CA-NE
-
Fusione sillabica: dalle sillabe divise alla parola, CA-SA -> CASA
-
Rime: trovare parole che facciano rima tra di loro (all'interno di un set chiuso)
-
Identificazione della prima e dell'ultima sillaba



Propongo 10 semplici domande a cui i genitori possono rispondere, poste in ordine di gravità del problema.
Se un genitore risponde “si” ad almeno 3 domanda oltre alla n°1 questo suggerisce la possibilità che il bambino possa essere balbuziente piuttosto che in un fase di disfluenza fisiologica.
Il bambino:
-
Balbetta da più di un anno senza remissione?
-
Ripete parti di parole piuttosto che intere parole o intere frasi?
-
Ripete suoni più di una volta ogni 8 / 10 frasi?
-
Fa più di due ripetizioni? (Es. a-a-a-a-auto invece di a-a-auto).
-
Sembra frustrato o imbarazzato quando ha difficoltà con le parole?
-
Alza il tono della voce o chiude gli occhi o guarda da un lato o mostra tensioni nel viso quando balbetta?
-
Usa parole passe pour tout “cioè, ma, che” o suoni “uh, beh” prima di iniziare una parola?
-
Qualche volta si blocca in modo così brusco che non riesce più ad emettere suoni per parecchi secondi quando sta cercando di parlare?
-
A volte associa all’evento disfluente, come il blocco, comportamenti non verbali (battere il piede, chiudere gli occhi..) al fine di aiutarsi nel far uscire la parola?
-
Rinuncia a parlare, delega altri a parlare al posto suo per paura di balbettare?
A prescindere dalle ipotesi eziologiche, qualsiasi bambino che ha cominciato a balbettare ha diritto ad essere valutato e monitorato fino al suo recupero spontaneo o al successo del trattamento.E' importante saper riconoscere questi sintomi in tempo, poiché la ricerca ha stabilito che la prognosi è tanto migliore quanto è minore l'intervallo temporale che separa l'insorgenza della balbuzie dal primo intervento terapeutico (che con particolari modalità può essere eseguito anche in età molto precoce, dai 3 anni di età), anche perché ad aspettare troppo si rischia che la balbuzie si consolidi a tal punto da diventare refrattaria a qualsiasi intervento terapeutico (Starkweather, 1993).
Una soluzione di compromesso consiste nel mantenere sotto osservazione il bambino al massimo per un anno dall'insorgenza, sulla base della possibilità di fare prognosi su base probabilistica a partire dal 6° mese.
BALBUZIA E DISFLUENZA:
UNA PRIMA ANALISI DIFFERENZIALE



ALCUNI CONSIGLI PER I GENITORI
Se pensate che vostro figlio\a balbetti cercate di effettuare una precoce valutazione e seguite il più possibile queste 10 regole.
La cosa più importante da fare, quando nostro figlio balbetta, è essere noi genitori dei buoni comunicatori in modo da fornire un modello verbale che potrà essere facilmente appreso e riprodotto dal bambino.
Segui queste 10 regole ed esercitati utilizzandole quando parli con tuo figlio\a.
-
Mantieni il contatto oculare con il bambino soprattutto mentre balbetta.
-
Non anticipare il suo pensiero, finendogli le parole\frasi che stà dicendo.
-
Lasciagli tutto il tempo di cui ha bisogno per esprimere il proprio pensiero e non mettergli fretta mentre stà parlando. Non usare espressioni tipo "dai su!" "allora, cosa mi vuoi dire ", "sbrigati"...
-
Fai in modo che il bambino capisca, osservando il tuo comportamento non verbale e le tue espressioni mimiche, che sei interessato a ciò che dice e non a come lo dice.
-
Cerca di parlare con il bambino usando un tono di voce calmo, rilassato e lento.
-
Riduci il numero delle domande che gli poni e sostituiscile con commenti su ciò che il bambino ti ha appena detto. Fai una domanda alla volta e attendi che il bambino ti abbia risposto prima di porgliene un'altra.
-
Non dirgli mentre balbetta frasi del tipo "parla lentamente", "fai un bel respiro", "rilassati, stai tranquillo", "pensa a quello che devi dire prima di parlare", "parla bene", "smettila di balbettare". Questi consigli non sono di aiuto al bambino che balbetta.
-
Quando gli poni delle domande "prendi tempo", restando in silenzio almeno 2 secondi prima di fargli una domanda o prima di rispondere a una sua richiesta, o verbalizzando "vediamo.. stò pensando..". Mantieni sempre il contatto oculare con il bambino. Usa molte pause quando parli, questi momenti di silenzio ridurranno la pressione comunicativa.
-
Rispetta i turni comunicativi, non interromperlo quando parla né sovrapporti con la voce alla sua.
-
Ricordati che è un bambino e che le sue abilità linguistiche sono in continua evoluzione: parlagli usando un linguaggio facile, frasi brevi, non complesse e parole che siano comprensibili per un bambino della sua età.
Soprattutto fai capire al bambino che tu lo accetti e lo rispetti per quello che è indipendentemente dalla sua balbuzie; questo aumenterà la fiducia in sè stesso e l'autoaccettazione del bambino.



