
Mio figlio ha bisogno di un logopedista?
In questa pagina vorrei rispondere alle domande più frequenti e analizzare le patologie e i disturbi che più spesso possono comparire nello sviluppo dei bambini e che alcune volte vengono misconosciute o sottovalutate.

Esordio tardivo del linguaggio.
A partire dai 3-4 mesi i neonati producono i primi vocalizzi per passare, intorno ai 6 mesi, alla lallazione vera e propria, in cui ripetono in modo sequenziale le sillabe: mamamama, papapa, tatatata… Questa fase è importantissima: una buona lallazione è un indice positivo per lo sviluppo delle prime parole che compaiono tra i 12 e i 18 mesi (con molta variabilità tra un bimbo e l’altro).
La frase si sviluppa tra i 18 e i 24 mesi, quando i bambini hanno un vocabolario abbastanza ampio da poter combinare insieme 2-3 parole.
Pertanto si ritiene utile consutare uno specialista (Neuropsichiatra infantile o Logopedista) se il bambino:
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non ha lallato o ha lallato molto poco o in ritardo rispetto alle normali tappe, (6 – 9 mes );
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all’età di 24 mesi non dice almeno 50 parole (compresi i versi degli animali e i nomi delle persone conosciute) anche se pronunciate in modo alterato purché usate in modo stabile. Per verificare tale parametro è utile segnarsi le parole che dice.
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sembra non capire il linguaggio o non risponde;
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dai 24 mesi dice più di 50 parole, ma non le combina in una piccola frase.

Disturbi Specifici dell'apprendimento
I disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia) escludono la presenza di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali e situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale.
Tali disturbi vengono solitamente diagnosticati dal secondo anno della scuola primaria e si manifestano come difficoltà:
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a riconoscere e manipolare i fonemi che compongono le parole (es. fusione e segmentazione fonemica);
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a capire quanto si è letto;
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a leggere in maniera corretta;
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a leggere in maniera spedita e fluente;
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a scrivere in maniera corretta dal punto di vista ortografico;
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a scrivere in maniera corretta dal punto di vista grafo-motorio;
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ad eseguire compiti numerici e aritmetici di base, quindi ad apprendere il calcolo.
E' consigliabile pertanto contattare uno specialista se si notano una o più delle difficoltà elencate sopra.

Disturbi della pronuncia
Entro i 4 anni e mezzo un bambino dovrebbe pronunciare correttamente i suoni della lingua, tuttavia R e Z (ma anche CI e GI) sono i suoni che più spesso rimangono imperfetti. Se il bambino ha già raggiunto questa età e distorce o non pronuncia alcuni suoni è consigliabile contattare un logopedista per valutare se si tratta di un piccolo difetto risolvibile con qualche seduta oppure se è secondario ad altre difficoltà, quali problemi di deglutizione atipica, uso del ciuccio, succhiamento del pollice o uso eccessivo del biberon, frenulo linguale corto o palato ogivale, respirazione orale...
Dai 5 anni in su, difficilmente il bambino risolve in modo autonomo le difficoltà, quindi è meglio consultare un logopedista.
Se il bambino parla molto male e fa molti errori, è consigliabile iniziare un trattamento con un logopedista già dai 3 anni di età. Prima dei 3 anni è da considerare normale la presenza di alcuni suoni distorti o del tutto assenti purché il linguaggio nel suo complesso sia intellegibile.

Disfluenze e Balbuzie
L’insorgenza della balbuzie è da collocare tipicamente nella prima infanzia. Questo è un periodo altamente critico per le abilità linguistiche, cognitive e motorie del bambino, poiché sono interessate da un rapido processo di maturazione e sviluppo.
Bisogna però distinguere:
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disfluenza lieve e transitoria (da alcuni autori definita "fisiologica") in cui il bambino produce disfluenze di tipo generalmente diverso dalle ripetizioni e dai prolungamenti di foni, e che, anche quando ripete, ripete di solito una volta sola lo stesso elemento;
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balbuzie borderline, caratterizzata dalla presenza di più di 10 disfluenze ogni 100 parole, di cui almeno 3 sono ripetizioni di sillabe o foni (e dove la stessa unità è spesso ripetuta più di due 2 volte) e/o prolungamenti di foni.
In media un bambino sui quattro balbuzienti borderline non ce la farà a superare il disturbo entro 18 mesi e incomincerà a produrre disfluenze con durate sempre più irregolari e variabili, ripetendo più di due volte lo stesso elemento, con segni di tensione muscolare, spesso accompagnate da comportamenti di evitamento o fuga e dalla consapevolezza di difficoltà e sentimenti di frustrazione.
Nella sezione Materiali e Link utili è possibile trovare 10 domande a cui rispondere per svolgere una prima analisi differenziale e vautare se sia neceaìssario contattare un logopedista.
