




SARA NEGRO Logopedista


Chi è il logopedista?
Il logopedista è un professionista che opera nell’ambito sanitario: si occupa della prevenzione e della riabiltazione dei disturbi del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. Ha inoltre competenze nella riabilitazione delle funzioni corticali superiori che vengono reclutate per comunicare, come attenzione e memoria.
Il logopedista può lavorare sia come libero professionista che in strutture private o pubbliche.
La logopedia è una professione sanitaria della riabilitazione (D.M. 29/03/2001 - n. 118), autonoma (D.M. 742/1994 e art. 1, comma 1, L. 251/2000), che svolge attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva (art. 1, comma 1, L. n. 251/2000).
Dispone di un CODICE DEONTOLOGICO e di un PROFILO PROFESSIONALE.

E di che cosa si occupa nello specifico?

Età Evolutiva:
-
disturbo specifico di linguaggio - DSL (difficoltà di linguaggio in bambini che non hanno altre patologie);
-
ritardo di linguaggio (difficoltà di linguaggio dovuto a ritardo mentale, sindromi, malattie genetiche,...);
-
dislalie (difficoltà di pronuncia di alcuni suoni della lingua parlata);
-
potenziamento delle abilità metafonologiche e dei prerequisiti alla lettoscrittura (abilità necessarie per apprendere a leggere e scrivere);
-
disturbo specifico dell'apprendimento - DSA (dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia);
-
disturbo dell'apprendimento secondario a ritardo cognitivo, sindromi disgenetiche,...;
-
deglutizione atipica e squilibrio muscolare orofacciale;
-
balbuzie e alterazioni della fluenza verbale;
-
disfonia infantile (alterazioni della voce);
-
disfagia infantile (alterazioni della deglutizione, dovute solitamente a prematuranza, sindromi, e lunghe ospedalizzazioni nei primi mesi di vita,....);
-
labiopalatoschisi (che possono causare difficoltà di deglutizione, di sviluppo del linguaggio, insufficienza velo-faringea);
-
sordità infantile.
Età Adulta:
-
afasia (alterazione del linguaggio a livello centrale che può causare difficoltà di espressione e/o comprensione verbale e/o gestuale);
-
disartria (alterazione pneumo-fono-articolatoria che causa difficoltà nell'espressione verbale orale);
-
disfagia (alterazione della deglutizione, a causa di eventi cerebro-vascolari, traumatici e chirurgici);
-
esiti di trauma cranico quali alterazione di linguaggio, deglutizione, pragmatica del linguaggio, cioè l'abilità nell'utilizzare un linguaggio e una comunicazione non verbale adatta al contesto;
-
malattie neurodegenerative, quali SLA, sclerosi multipla, ecc., per intervenire sia sulle abilità di articolazione verbale, sia sulla deglutizione;
-
coma e alterazioni della coscienza, per mantenere attivi i muscoli necessari alla deglutizione e all'espressione verbale e per sostenere e aiutare l'orientamento spaziale e temporale dopo il risveglio, così da stimolare la ripresa dello stato di coscienza.
-
disfonia funzionale (alterazione della voce, a causa di abuso o mal-uso delle corde vocali, presenza di noduli, ipotonia delle corde vocali, ecc);
-
disfonia organica che può insorgere a seguito di operazioni chirurgiche per rimozione di polipi cordali, tumori faringo-laringei, interventi al distretto cervicale, ecc..
Età Geriatrica:
-
deterioramento cognitivo e demenze, nelle loro varie tipologie. Nell'anziano tali disturbi e patologie non sono curabili, ma si possono imparare strategie per mantenere il più possibile attiva una struttura del corpo, rallentandone il deterioramento. Nei casi molto gravi, invece, si ricorre a tutte le modalità che il caregiver (chi si occupa del paziente) può utilizzare per mantenendo la miglior qualità di vita possibile per questa persona;
-
presbifagia (difficoltà nella deglutizione nell'anziano);
-
presbiacusia (difficoltà nell'udito);
-
difficoltà di memoria, di attenzione e di linguaggio.






